Non credere alla favola della sicurezza

DDL Sicurezza:

Per illuderti meglio

Il DDL sicurezza è un disegno di legge attualmente in fase di approvazione. Dopo il sì della Camera è ora in attesa del passaggio in Senato, ma finalmente si comincia a parlare delle gravi conseguenze che questa norma comporterebbe in caso di conferma. Sebbene il titolo lasci pensare a una legge per aumentare le tutele e la sicurezza delle persone, in realtà fa tutto il contrario. Renderebbe più precaria e stentata la vita di chi, oggi, si oppone alle ingiustizie, di chi le subisce, di chi ha già meno diritti.

DDL Sicurezza:

Per menarti meglio

Non a caso, introduce molti nuovi reati perfettamente confezionati intorno a fatti che hanno fatto molto discutere: le proteste per il clima, le manifestazioni contro il Ponte sullo Stretto e l’Alta Velocità, le azioni di solidarietà a chi occupa perché non ha un tetto sulla testa, le rivolte nelle carceri e nei CPR per persone straniere, luoghi in cui la detenzione si accompagna spesso alla violazione dei diritti umani. Un’operazione mediatica di facciata, niente a che vedere con la buona Politica.

DDL Sicurezza:

Per schiac­ciar­ti meglio

Pensare di risolvere fenomeni complessi solamente vietandoli e spacciando il DDL come soluzione a tutti i mali è grave e altrettanto ridicolo. Ancora più grave è leggere il vero disegno celato dietro al DDL: quello dell’autoritarismo contro chi è già ai margini. Infatti, non si colpisce a caso. Nel mirino del Governo c’è chi protesta, chi si oppone a politiche di sfruttamento ambientale, di repressione, di precarietà, chi dà fastidio perché in difficoltà, con meno diritti, chi non rinuncia a un futuro migliore. Indebolire questi diritti, però, significa indebolire la democrazia.

Il nostro manifesto

Perché DDL Sicurezza se di sicurezza non c’è neanche l’ombra in questo disegno di legge? Non basta il titolo per farci credere alle favole!

Sicurezza è libertà, maggiori tutele, politiche per rendere concreti i diritti, per il benessere delle persone. Per il Governo, sicurezza è sinonimo di controllo e repressione, una maglia sempre più fitta di reati e aggravanti per bandire chiunque esprima un pensiero critico, per intimorire chi sceglie l’antifascismo e la democrazia e non si rassegna.

La prova è il DDL sicurezza presentato dal Governo Meloni, un disegno di legge di natura illiberale e di stampo reazionario che fa del diritto penale e della repressione del dissenso la ricetta propagandistica, quindi gratuita e immediata, per rispondere a problemi complessi. Non a caso, problemi che hanno acquisito grande rilevanza mediatica negli ultimi anni e che il Governo è ben lontano dal voler risolvere. Il che rivela il suo vero fine, orientato a racimolare consenso con parole vuote e ingannevoli più che a costruire politiche a tutela delle persone e del loro benessere, contando sul silenzio e sull’inerzia di un elettorato stanco e rassegnato, e senz’altro ritenuto facilmente manipolabile.

Il disegno ci è chiaro: noi non ci stiamo!

Questo DDL prende di mira persone già ai margini, in particolare poverɜ o chi ha a disposizione meno mezzi, stranierɜ e migranti, senza tralasciare oppositorɜ politicɜ, giovani attivistɜ, manifestanti, persone attive nel volontariato. Lo fa creando nuovi reati, stringendo sempre di più la maglia del diritto penale, del divieto al dissenso fino a retrocedere così tanto nella difesa preventiva da passare oltre la soglia democratica. Lampante è la norma – se verrà approvata, come pare – che istituisce il reato di rivolta nelle carceri e nei centri di detenzione per persone straniere che si perfezionerebbe anche in caso di resistenza passiva, ad esempio uno sciopero della fame. Come può esserci più sicurezza in una democrazia se diventerà più pericoloso opporsi e protestare contro la legge ingiusta? Sappiamo bene che al Governo tutto questo non interessa, anzi.

La soluzione del Governo è la repressione: nuovi reati, meno noie.

È intollerabile che il Governo parli di sicurezza quando nei fatti intende indebolire i diritti e le tutele senza investire in politiche per contrastare la condizione precaria della vita di un numero sempre crescente di persone; senza quindi incentivare la partecipazione a una vita politica attiva, a una società che sia cittadinanza protagonista dei processi democratici, e invece brandendo il bastone securitario di quello che persino giuristi di diverso orientamento hanno definito "panpenalismo". Tutto questo è un atto gravissimo e pericoloso, mera propaganda, una beffa. Costringendo i diritti e le tutele si minano solo le fondamenta della democrazia.

Non intendiamo restare a guardare. Protestiamo contro questo disegno di legge.

No al DDL Sicurezza

Papaveri, ANPI Imola, ANPI Castel Guelfo, ANPI Castel San Pietro Terme, ANPI Borgo Tossignano, Casa del Popolo Castel Guelfo, CGIL Imola, Comitato Pace e Diritti del circondario imolese, Socratè, UDI Imola, Giovani Democratici Imola, Giovani Democratici Castel San Pietro, Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Imola, Associazione PerLeDonne Imola, Mese della Storia dei Neri, Edera, PuntoZero, Officina Coboldi, AVS - Sinistra Italiana (in aggiornamento)

Il presidio

La manifestazione, sabato 25 gennaio 2025, partirà dal piazzale della stazione di Imola, P.le Anselmo Marabini. Ritrovo alle ore 11.30.

Percorreremo il viale della Stazione e via Appia per raggiungere la piazzetta dell'Orologio.

Campagna di comunicazione

Come il lupo di Cappuccetto rosso si traveste da innocua nonnina, il Governo Meloni nasconde la bestialità di un sistema repressivo dietro alla maschera seducente di “ordine e sicurezza”. Termini abusati in modo distorto, che illudono di poter risolvere in regole rigide e autoritarie la realtà e tutte le sue forme.

Questa campagna di sensibilizzazione, a cura di Papaveri in collaborazione con Polinomio Studio e con il supporto dell’ANPI di Imola, vuole far luce sull’azione del Governo, sui pericoli che si celano dietro le disposizioni securitarie proposte, che in cambio di una apparente percezione di sicurezza e di tranquillità a breve termine, veicolano un uso repressivo del diritto.

Sicurezza è utilizzare il diritto penale per creare nuovi reati e cioè vietare in modo semplificato fenomeni legati a problemi complessi? O forse è una soluzione a costo zero per il Governo per dire che porterà soluzioni mentre nasconde la polvere sotto al tappeto, solo un inganno come quelli nelle favole?

Poster lupo con cravattaPoster zampa di lupo con manganelloPoster zampa di lupo che ti schiaccia

Per approfondire sul DDL

Manifestazione 25/01/2025
11:30 Imola, P.le A. Marabini

Logo Papaveri ImolaLogo ANPI Imola

Chi siamo? Papaveri

Siamo giovani dal futuro incerto. I nostri diritti sono precari, erosi dal vento delle estreme destre che soffia in Italia, in Europa e nel mondo, entrando nelle Istituzioni e finanziando politiche reazionarie e violente.

Le nostre generazioni sono le prime, dai tempi dei conflitti mondiali, a domandarsi in modo così diffuso che ne sarà della vita nel domani: il cambiamento climatico, la crisi della democrazia, la negazione dei diritti fondamentali in una società patriarcale dalla cultura coloniale e le guerre in corso sono questioni che ci accompagnano da quando abbiamo acquisito una consapevolezza politica.

Non c’è da sorprendersi quando ci dicono che abbiamo perso la spensieratezza. Anche questa visione, però, è figlia di un pensiero che non ci rappresenta, che ci dipinge inerti, svogliatə, superficialə.

Prendiamo in mano le nostre vite, consapevoli che la Politica è l’unica strada per costruire un futuro libero, giusto ed equo. Siamo fragili e precarə, eppure, vitali: abbiamo voglia di futuro. Per questo, inevitabilmente, ancoriamo le nostre radici in questo presente e nella storia a cui si lega. Non possiamo fare a meno della Memoria per crescere, essere consapevoli e determinarci, quindi scegliere e cioè vivere. Guardiamo alla storia della Resistenza e alla sua eredità, nell’impegno delle persone, dei gruppi e delle associazioni per la difesa dei diritti democratici e nelle lotte di giustizia, per orientarci e costruire alleanze.

Abbiamo scelto di non rassegnarci, di non fregarcene, di resistere e di lottare per noi e per l’umanità. Solo una dimensione di sorellanza e di solidarietà potrà liberarci dalle oppressioni del presente e ridarci il nostro tempo. Solo una vita politica, fatta di parole consapevoli e azioni coscienti, può essere la cura. L’unico nostro pregiudizio è quello antifascista.

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